Con le prime giornate di marzo via via più miti e lunghe, si inizia a respirare un’aria di primavera che – per quanto mi riguarda – si trasmette anche negli ingredienti che vanno a colmare il mio cestino della spesa con tante belle verdurine verdi.
Ho voglia di piselli, fave e asparagi ma tuttavia un piede è ancora nell’inverno perché, come dicono tanti proverbi, marzo è un mese pazzerello. Per cui bisogna tenersi pronti all’eventualità di cucinare qualcosa che segni un po’ il passaggio tra queste due stagioni.
Ho così pensato a questa raccolta di ricette con il desiderio che ti possano ispirare.
Buon marzo.
CREMA DI ASPARAGI E PISELLI CON POLPO TIEPIDO

Se hai un invito a cena, questa crema di piselli ed asparagi può sicuramente essere servita come entrata consentendoti anche di gestire con anticipo diverse preparazioni (il polpo e la crema possono essere preparati con largo anticipo), rimanendo così solo l’impiattamento del piatto.
Questo piatto potrebbe tuttavia rientrare anche nella categoria che io definisco “ricette sane ma con gusto” ma con un occhio al bello: perché si mangia prima con gli occhi.
TORTA CON CAROTINE, CHÈVRE E OLIVE TAGGIASCHE

La torta salata è una di quelle preparazioni versatili che mette d’accordo tutti.
Con un’insalata di accompagnamento ti permetterà di portare in tavola un piatto completo.
Tagliata a fettine invece sarà perfetta per un’aperitivo.
Questa torta con olive e chèvre strizza l’occhiolino alla primavera grazie alle carotine novelle, ma con il suo profumo di arancia non chiude ancora le porte all’inverno.
RISOTTO ALLE FAVE CON CRUMBLE DI SALSICCIA AL FINOCCHIO

Questo risotto ha il sapore della primavera grazie alle fave, ma tiene ancora a braccetto l’inverno con un sapore più deciso dato dalla salsiccia e dalle cialde di parmigiano.
Questo è un risotto del conforto, di quelli che fanno bene allo spirito. Credimi.
PUDDING CON FRAGOLE E LEMON CURD

Per concludere questo menù di inizio primavera ho pensato a un pudding con fragole e lemon curd. Un dolce da servire ancora tiepido e in cui affondare il cucchiaio senza sensi di colpa.
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